Meditazione 7 marzo 2020

Osea 6, 4-6; S. Paolo Apostolo ai Romani 13, 9b-14; VANGELO Mt 12, 1-8

Osea, che vive nel secolo ottavo a. C., è testimone di una tragedia che ha coinvolto le tribù del Nord e le tribù del Sud di Israele. Le tribù del Nord, chiamate in questo caso Efraim, desiderose di scrollarsi di dosso il giogo assiro, attaccano le tribù del Sud, abitanti nella Giudea e quindi a Gerusalemme, essendosi già impossessate di città più piccole vicine. Esse immaginano di contrastare così l’impero assiro. Ma il re Acaz, re di Giuda, nonostante l’invito insistente di Isaia di non rivolgersi al re straniero, chiede l’intervento della signoria Assira che arriva velocemente e devasta con brutalità, vandalismi e ferocia tutto il territorio del Nord.

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Meditazione 6 marzo 2020

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Ecco ora il momento favorevole!

Mons. Mario Delpini, Omelia della prima domenica di Quaresima

La parola inopportuna

Ci viene rivolta oggi una parola che suona inopportuna. Risuona una di quelle parole che possono mettere di malumore, come un intervento maldestro, come di un richiamo che sconcerta. Una parola inopportuna mette a disagio, sembra venire da chi non comprende la situazione.
E la parola inopportuna è quella di Paolo: ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
È inopportuna questa parola, ma non possiamo tacerla. Suona come maldestra e sconcertante, ma non possiamo rifiutarla.

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