Libretto | Veglia Pasquale 11/04/2020 – Notte Santa

Benedizione del lume e accensione del cero

O Dio, vieni a salvarmi.
Signore vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre
Nei secoli dei secoli. Amen.
Lode a te, Signore, re di eterna gloria.
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

Preghiamo. Signore, Dio nostro, luce perenne, benedici questo lume; come il volto di Mosè per la tua presenza divenne raggiante, così rifulga su noi lo splendore di Cristo, vera luce del mondo, e ci sia dato di camminare sulla strada della vita come figli della luce verso il tuo regno eterno. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Al lume benedetto si accende il cero pasquale.

Inizio della Veglia

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen.

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito santo siano con tutti voi. E con il tuo spirito.

Fratelli, in questa santissima notte, nella quale Gesù Cristo nostro Signore è passato dalla morte alla vita, la Chiesa, diffusa su tutta la terra, chiama i suoi figli a vegliare in preghiera. Rivivremo la pasqua del Signore nell’ascolto della parola di Dio e nella partecipazione ai sacramenti; e Cristo risorto confermerà in noi la speranza di partecipare alla sua vittoria sul peccato e sulla morte per vivere con lui, in Dio Padre, la vita nuova.

Preconio Pasquale

Esultino i cori degli angeli, esulti l’assemblea celeste. Per la vittoria del più grande dei re, le trombe squillino e annuncino la salvezza. Si ridesti di gioia la terra inondata da nuovo fulgore; le tenebre sono scomparse, messe in fuga dall’eterno Signore della luce. Gioisca la Chiesa madre nostra, irradiata di vivo splendore, e questo tempio risuoni per le acclamazioni del popolo in festa. Ci assista Cristo Gesù, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna col Padre, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Pasqua è gioia, Pasqua è luce,
vinta è l’ombra della morte.
La vittoria di Gesù
ci riscatta a libertà.
Cielo esulta, terra canta
per la nuova creazione,
Gloria a te, Padre, nei secoli.

Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
In alto i nostri cuori.
Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
È cosa buona e giusta.
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Tu hai consacrato la Pasqua per tutte le genti senza immolazione di pingui animali, ma con il corpo e il sangue di Cristo, tuo Figlio unigenito. Hai lasciato cadere i riti del popolo antico e la tua grazia ha superato la legge. Una vittima sola ha offerto se stessa alla tua grandezza, espiando una volta per sempre il peccato di tutto il genere umano. Questa vittima è l’Agnello prefigurato dalla legge antica; non è scelto dal gregge, ma inviato dal cielo.

Al pascolo nessuno lo guida, poiché lui stesso è il Pastore. Con la morte e con la risurrezione alle pecore si è donato perché l’umiliazione di un Dio ci insegnasse la mitezza di cuore e la glorificazione di un uomo ci offrisse una grande speranza. Dinanzi a chi lo tosava non volle belare lamento, ma con voce profetica disse: “Tra poco vedrete il Figlio dell’uomo assiso alla destra di Dio”. Col suo sacrificio, o Padre, a te riconcilia i tuoi figli e, nella sua potenza, ci reca il tuo stesso perdono. Tutti i segni delle profezie antiche oggi per noi si avverano in Cristo.

Ecco: in questa notte beata la colonna di fuoco risplende e guida i redenti alle acque che danno salvezza. Vi si immerge il Maligno e vi affoga, ma il popolo del Signore salvo e libero ne risale.

Padre santo, ci riveli
con stupenda tenerezza
l’infinita carità,
Tu, che doni il Figlio per noi.
Il peccato su noi grava,
ma la grazia sovrabbonda;
Gloria a te, Padre, nei secoli.

Per Adamo siamo nati alla morte; ora, generati nell’acqua dallo Spirito santo, per Cristo rinasciamo alla vita. Sciogliamo il nostro volontario digiuno: Cristo, nostro agnello pasquale, viene immolato per noi. Il suo corpo è nutrimento vitale, il suo sangue è inebriante bevanda; l’unico sangue che non contamina, ma dona salvezza immortale a chi lo riceve. Mangiamo di questo pane senza fermento, memori che non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che viene da Dio. Questo pane disceso dal cielo vale più della manna, piovuta dall’alto come feconda rugiada. Essa sfamava Israele, ma non lo strappava alla morte. Chi invece di questo corpo si ciba, conquista la vita perenne.

Ecco: ogni culto antico tramonta, tutto per noi ridiventa nuovo! Il popolo di Cristo non subisce ferita, ma, segnato dal crisma, riceve un battesimo santo. Questa notte dobbiamo attendere in veglia che il nostro Salvatore risorga. Teniamo dunque le fiaccole accese come fecero le vergini prudenti; l’indugio potrebbe attardare l’incontro col Signore che viene. Certamente verrà e in un batter di ciglio, come il lampo improvviso che guizza da un estremo all’altro del cielo. Lo svolgersi di questa veglia santa tutto abbraccia il mistero della nostra salvezza; nella rapida corsa di un’unica notte si avverano preannunzi profetici di vari millenni.

Come ai magi la stella, a noi si fa guida nella notte la luce di Cristo risorto, che il sacerdote oggi a tutti proclama. E come l’onda del Giordano fu consacrata dal Signore immerso, ecco, per arcano disegno, l’acqua ci fa nascere a vita nuova. Infine, perché tutto il mistero si compia, il popolo dei credenti si nutre di Cristo. Per le preghiere e i meriti santi di Ambrogio, pastore e vescovo nostro, la clemenza del Padre celeste ci introduca nel giorno del Signore risorto. A lui onore e gloria nei secoli. Amen.

A te salga questo osanna,
nostra offerta che si unisce
al concerto di lassù,
dove eterna gioia sarà.
Cristo è vita, vera pace,
ha le chiavi della morte.
Gloria a te, Padre, nei secoli.

Inizio della Liturgia della Parola

Fratelli, dopo il solenne inizio della veglia, disponiamo il nostro cuore ad ascoltare la parola di Dio. Meditiamo come, nell’antica alleanza, Dio ha salvato il suo popolo e come, nella pienezza dei tempi ha inviato il suo Figlio per la nostra redenzione. Preghiamo perché il nostro Dio conduca a compimento l’opera di salvezza incominciata con la Pasqua.

Lettura del libro della Genesi (22, 1-19)

In quei giorni. Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò». Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme. Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito». Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere». L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce». Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea. Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

Salmello

Offri a Dio
un sacrificio di lode.
Sciogli all’Altissimo i tuoi voti.

Parla il Signore, Dio degli dèi,
convoca la terra.
Sciogli all’Altissimo i tuoi voti.

Orazione

Preghiamo. O Dio, padre dei credenti, che, offrendo a tutti gli uomini il dono della tua adozione, moltiplichi nel mondo i figli della promessa e nel mistero battesimale rendi Abramo, secondo la tua parola, padre di tutte le genti, concedi ai popoli che ti appartengono di accogliere degnamente la grazia della tua chiamata. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Lettura del libro dell’Esodo (12, 1-11)

In quei giorni. Il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto: «Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con azzimi e con erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell’acqua, ma solo arrostito al fuoco, con la testa, le zampe e le viscere. Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato, lo brucerete nel fuoco. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!”». Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

Cantico dei tre fanciulli

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
degno di lode e di gloria nei secoli. Amen.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo,
degno di lode e di gloria nei secoli. Amen.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno,
degno di lode e di gloria nei secoli. Amen.

Benedite, opere tutte del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Amen.

Benedite, sorgenti, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Amen.

Benedite, servi del Signore, il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. Amen.

Benediciamo il Padre, e il Figlio, e lo Spirito Santo,
lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli. Amen.

Orazione

Preghiamo. O Dio di infinito amore, che hai comandato al tuo popolo in Egitto di cibarsi dell’agnello, la cui immolazione per tuo dono avrebbe loro ridato la libertà, salva anche noi nel sangue di Cristo, che è il vero Agnello pasquale, perché, liberati dalla schiavitù del demonio, nella verità e nella giustizia possiamo fedelmente celebrare la nostra pasqua nel Signore risorto, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Lettura del libro dell’Esodo (13, 18b -14, 8)

In quei giorni. Gli Israeliti, armati, uscirono dalla terra d’Egitto. Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe, perché questi aveva fatto prestare un solenne giuramento agli Israeliti, dicendo: «Dio, certo, verrà a visitarvi; voi allora vi porterete via le mie ossa». Partirono da Succot e si accamparono a Etam, sul limite del deserto. Il Signore marciava alla loro testa di giorno con una colonna di nube, per guidarli sulla via da percorrere, e di notte con una colonna di fuoco, per far loro luce, così che potessero viaggiare giorno e notte. Di giorno la colonna di nube non si ritirava mai dalla vista del popolo, né la colonna di fuoco durante la notte. Il Signore disse a Mosè: «Comanda agli Israeliti che tornino indietro e si accampino davanti a Pi-Achiròt, tra Migdol e il mare, davanti a Baal-Sefòn; di fronte a quel luogo vi accamperete presso il mare. Il faraone penserà degli Israeliti: “Vanno errando nella regione; il deserto li ha bloccati!”. Io renderò ostinato il cuore del faraone, ed egli li inseguirà; io dimostrerò la mia gloria contro il faraone e tutto il suo esercito, così gli Egiziani sapranno che io sono il Signore!». Ed essi fecero così. Quando fu riferito al re d’Egitto che il popolo era fuggito, il cuore del faraone e dei suoi ministri si rivolse contro il popolo. Dissero: «Che cosa abbiamo fatto, lasciando che Israele si sottraesse al nostro servizio?». Attaccò allora il cocchio e prese con sé i suoi soldati. Prese seicento carri scelti e tutti i carri d’Egitto con i combattenti sopra ciascuno di essi. Il Signore rese ostinato il cuore del faraone, re d’Egitto, il quale inseguì gli Israeliti mentre gli Israeliti uscivano a mano alzata. Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

Cantico di Mosè

Allora Mosè e gli Israeliti
cantarono questo canto al Signore e dissero:
«Voglio cantare in onore del Signore:
perché ha mirabilmente trionfato».
«Voglio cantare in onore del Signore:
perché ha mirabilmente trionfato».

Ha gettato in mare
cavallo e cavaliere.

Mia forza e mio canto è il Signore:
egli mi ha salvato.

È il mio Dio e lo voglio lodare,
è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!

Dio è prode in guerra,
si chiama Signore.

Il Signore regna
in eterno e per sempre!».

Gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto
in mezzo al mare.

Allora Maria, la profetessa, sorella di Aronne,
prese in mano un timpano:
dietro a lei uscirono le donne coi loro timpani,
formando cori di danze.
Maria fece loro cantare il ritornello:
«Cantate al Signore
perché ha mirabilmente trionfato:
ha gettato in mare
cavallo e cavaliere!».
«Cantate al Signore
perché ha mirabilmente trionfato:
ha gettato in mare
cavallo e cavaliere!».

Orazione

Preghiamo. Moltiplica, Dio onnipotente ed eterno, la discendenza promessa alla fede dei patriarchi e accresci il numero dei tuoi figli perché la Chiesa veda in larga parte adempiuto il disegno universale di salvezza nel quale i nostri padri hanno fermamente sperato. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Annuncio della Risurrezione

Il sacerdote bacia e incensa l’altare, quindi per tre volte, con tono di voce sempre più alto, dà l’annuncio della risurrezione e subito si suonano le campane e l’organo.

Cristo Signore è risorto.
Rendiamo grazie a Dio, alleluia.

Orazione

Preghiamo. Dio Onnipotente ed eterno, che sei mirabile in tutte le opere del tuo amore, illumina i figli da te redenti perché comprendano e riconoscano che, se fu prodigio grande all’inizio la creazione del mondo, prodigio ancora più adorabile e grande nella pienezza dei tempi è il compimento della nostra salvezza nell’immolazione pasquale di Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Lettura: Lettura degli Atti degli Apostoli (2, 22-28)

In quei giorni. Pietro parlò al popolo e disse: «Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”». Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

Salmo: Il canto del mare

Cantiamo al Signore,
stupenda è la sua vittoria.
Signore è il suo nome, Alleluia.
Cantiamo al Signore,
stupenda è la sua vittoria.
Signore è il suo nome, Alleluia.

Voglio cantare in onore del Signore
perché ha trionfato, alleluia.
Ha gettato in mare cavallo e cavaliere,
mia forza e mio canto è il Signore.
Il mio salvatore è il Dio di mio padre
ed io lo voglio esaltare.

Cantiamo al Signore,
stupenda è la sua vittoria.
Signore è il suo nome, Alleluia.
Cantiamo al Signore,
stupenda è la sua vittoria.
Signore è il suo nome, Alleluia.

Dio è prode in guerra si chiama Signore,
travolse nel mare gli eserciti.
I carri d’Egitto sommerse nel Mar Rosso.
Abissi profondi li coprono.
La tua destra, Signore, si è innalzata,
la tua potenza è terribile.

Cantiamo al Signore,
stupenda è la sua vittoria.
Signore è il suo nome, Alleluia.
Cantiamo al Signore,
stupenda è la sua vittoria.
Signore è il suo nome, Alleluia.

Si accumularon le acque al tuo soffio,
s’alzarono le onde come un argine.
Si raggelaron gli abissi in fondo al mare,
chi è come te, o Signore?
Guidasti con forza il popolo redento
e lo conducesti verso Sion.

Cantiamo al Signore,
stupenda è la sua vittoria.
Signore è il suo nome, Alleluia.
Cantiamo al Signore,
stupenda è la sua vittoria.
Signore è il suo nome, Alleluia.

Epistola: Lettera di san Paolo apostolo ai Romani (1, 1-7)

Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo! Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo: Alleluia, ora Lui vive

Alleluia! Alleluia! Alleluia! Alleluia!
Alleluia! Alleluia! Alleluia! Alleluia!

E’ nata già l’alba di una nuova età,
la morte è stata sconfitta:
essa non ha più potere su di noi
perchè oggi Cristo è risorto.

Alleluia! Alleluia! Alleluia! Alleluia!
Alleluia! Alleluia! Alleluia! Alleluia!

Vangelo: Lettura del Vangelo secondo Matteo (28, 1-7)

In quel tempo. Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto». Parola del Signore. Lode a te o Cristo.

Omelia

Benedizione dell’acqua lustrale

Fratelli, preghiamo umilmente il Signore Dio nostro perché benedica quest’acqua con la quale saremo aspersi in ricordo del nostro battesimo. Egli ci rinnovi interiormente e ci conceda di essere sempre fedeli allo Spirito che ci è stato donato.

Dio di bontà e di misericordia, ascolta la preghiera di questo popolo che ricorda l’opera mirabile della creazione e la grazia ancora più mirabile della salvezza. Dégnati di benedire quest’acqua, creata a portare fertilità alla terra, freschezza e sollievo ai nostri corpi. In questo tuo dono riveli molti segni della tua benevolenza. Passando per le acque del Mar Rosso, Israele ha raggiunto la libertà promessa; una sorgente, che hai fatto scaturire nel deserto, ha sollevato il tuo popolo dal tormento della sete; con l’immagine dell’acqua viva i profeti hanno offerto agli uomini l’annunzio della nuova alleanza; infine, nell’acqua del fiume Giordano, santificata da Cristo, tuo Figlio, hai dato inizio al popolo nuovo, liberato dalla colpa d’origine nel sacramento della rinascita. Nel segno di quest’acqua benedetta, ravviva, o Padre, il ricordo del nostro battesimo e raduna l’assemblea gioiosa di tutti i fratelli, battezzati nel mistero pasquale di Cristo Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Rinnovo delle promesse battesimali

Fratelli carissimi, per mezzo del battesimo siamo divenuti partecipi del mistero pasquale di Cristo: siamo stati con lui sepolti nella morte per risorgere con lui a vita nuova. Ora al termine dell’itinerario quaresimale, rinnoviamo le promesse del nostro battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunciato a Satana e alle sue opere, impegnandoci a servire fedelmente Dio nella santa Chiesa cattolica.

Rinunciate a Satana?
Rinuncio.

E a tutte le sue opere?
Rinuncio.

E a tutte le sue seduzioni?
Rinuncio.

Credete in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra?
Credo.

Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Credo.

Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna?
Credo.

Iddio Padre onnipotente, che ci ha liberato dal peccato e ci ha fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia, nel Signore Gesù, per la vita eterna. Amen.

Preghiere dei fedeli

A conclusone della liturgia della parola

O Padre, che nella celebrazione pasquale hai rianimato il mondo con la forza della grazia divina, serbaci per sempre i doni che l’annua festività ci ha portato, perché nella fedeltà dei nostri fuggevoli giorni possiamo arrivare alla vita che non finisce. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Alla presentazione dei doni: Frutto della nostra terra

Frutto della nostra terra,
del lavoro di ogni uomo:
pane della nostra vita,
cibo della quotidianità.
Tu che lo prendevi un giorno,
lo spezzavi per i tuoi,
oggi vieni in questo pane,
cibo vero dell’umanità.

E sarò pane, e sarò vino
nella mia vita, nelle tue mani.
Ti accoglierò dentro di me
farò di me un’offerta viva,

un sacrificio gradito a te.

Frutto della nostra terra,
del lavoro di ogni uomo:
vino delle nostre vigne
sulla mensa dei fratelli tuoi.
Tu che lo prendevi un giorno,
lo bevevi con i tuoi,
oggi vieni in questo vino
e ti doni per la vita mia.

E sarò pane, e sarò vino
nella mia vita, nelle tue mani.
Ti accoglierò dentro di me
farò di me un’offerta viva,

un sacrificio gradito a te.

Sui doni

Accogli, o Padre, questi doni che lieta la Chiesa ti offre; tu che l’hai rallegrata con la celebrazione della vittoria pasquale, guidala fiduciosa alla felicità eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta benedirti in ogni tempo, o Padre, ma soprattutto proclamare la tua gloria in questa notte memoranda nella quale Cristo, nostra pasqua, si è immolato; Agnello di Dio, egli ha tolto i peccati del mondo, morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha rinnovato la vita. Per questo mistero, con il cuore traboccante di gioia, esultano gli uomini di tutta la terra e uniti agli angeli e ai santi cantano l’inno della lode perenne: Santo..

Allo spezzare del pane

Morivo con te sulla croce,
oggi con te rivivo.
Con te dividevo la tomba,
oggi con te risorgo.
Donami la gioia del regno,
Cristo, mio Salvatore.
Alleluia, alleluia.

Alla comunione: Fate questo in memoria di me

Quando nell’ultima cena, Signore,
spezzando il pane ti desti a noi,
ecco aprimmo i nostri occhi,
vedemmo il tuo immenso amore,
credemmo alla tua voce che diceva:

Questo è il Corpo che è dato per voi,
questo calice è la nuova alleanza,
nel mio sangue che è versato per voi
fate questo in memoria di me.

Quando nell’ultima cena, Signore,
versando il vino, ti offristi a noi,
ecco svelasti il gran mistero,
il dono di un’alleanza nuova,
per sempre stabilita con noi.

Questo è il Corpo che è dato per voi,
questo calice è la nuova alleanza,
nel mio sangue che è versato per voi
fate questo in memoria di me.

Ora anche noi, tuoi figli amati,
saremo dono per ogni uomo,
prendici e guida i nostri passi,
dovunque il tuo Spirito ci porti,
saremo la tua voce che dice:

Non temete: sarò sempre con voi
e portate il Vangelo nel mondo;
ogni uomo riconosca il mio amore:
fate questo in memoria di me.

Dopo la comunione

A noi, che abbiamo partecipato al banchetto pasquale e ci siamo nutriti del Pane di vita e del Calice di salvezza, concedi, o Dio, di esserne sostenuti e difesi fino al regno eterno. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Benedizione solenne

Congedo: Gente di tutto il mondo

Gente di tutto il mondo,
ascoltate il nostro canto,
lieti vi annunciamo:
il Signore è risorto!

Alleluia! Alleluia!
Allelu-allelu-alleluia!
Alleluia-alleluia!
Allelu-alleluia!

Il figlio tanto amato,
che il Dio nostro ci ha donato,
l’ha risuscitato
per la vita del mondo!

Alleluia! Alleluia!
Allelu-allelu-alleluia!
Alleluia-alleluia!
Allelu-alleluia!

Diede la propria vita
per amore dei fratelli:
vinta ormai la morte,
è per sempre con noi!

Alleluia! Alleluia!
Allelu-allelu-alleluia!
Alleluia-alleluia!
Allelu-alleluia!