Lui voce, Lui notizia

Per meditare

Propongo l’alleanza per il futuro. Io propongo l’alleanza. Io propongo che questa celebrazione, che idealmente conclude un anno scolastico così strano, così complicato, così sorprendente e così frustrante, questa celebrazione sia un dichiarazione di alleanza. Mi faccio voce della Chiesa diocesana per proporre l’alleanza per il futuro. L’alleanza è quella forma di fiducia reciproca, di condivisione del desiderio di arrivare alla terra promessa, di disponibilità a unire le forze e le risorse, i sacrifici e le feste, che rende possibile camminare insieme. Il futuro è quell’indefinito percorso che si presenta talora promettente e talora minaccioso, talora prevedibile e talora enigmatico, talora già scritto e talora tutto da scrivere. L’alleanza che propongo è per il futuro dei figli degli uomini.

Ci sono quelli che pensano e progettano il futuro, ma il futuro delle aziende, delle attività produttive, degli investimenti. Qualche volta si ha l’impressione che le aziende e gli investitori considerino i figli degli uomini come una zavorra, come un fattore di lentezza nello sviluppo della produzione, come un rischio di errore. Preferiscono i robot, preferiscono macchine che lavorano senza stancarsi, senza protestare, senza ammalarsi, senza avere bambini. Ci sono quelli che pensano al futuro dell’ambiente. Qualche volta si ha l’impressione che alcuni che hanno a cuore il futuro dell’ambiente considerino i figli degli uomini come un pericolo per l’ambiente, come un danno; fanno il tifo per la rivincita degli insetti e sembrano deprecare l’esistenza degli uomini e delle donne come fattore di degrado e di contaminazione. Descrivono la natura incontaminata come una casa non più abitata dagli uomini e dalle donne. Noi siamo alleati perché ci dedichiamo a coltivare il futuro dei figli degli uomini. Io propongo l’alleanza: la Chiesa si dichiara alleata delle famiglie, perché la famiglia è la culla del futuro se genera vita e voglia di vivere e gratitudine per la vita. La Chiesa si dichiara alleata della scuola, perché la scuola è la coltivazione dell’umanità degli uomini e delle donne, è la comunità educante che incoraggia lo sviluppo dell’intelligenza e della competenza, che offre agli studenti gli attrezzi per farsi una loro idea del mondo, per essere in grado di abitare la terra e farne una dimora accogliente, per essere consapevoli che nessuno è al mondo per caso e per niente, ma ciascuno ha una sua vocazione, vive di una promessa di felicità. 4. Come cammineremo insieme preparando il futuro? Gesù ha preparato il futuro della sua missione scegliendo tra i discepoli dodici uomini per stare con lui, per ricevere le sue confidenze, per vedere i segni da lui compiuti, per seguirlo nella sua passione, morte e risurrezione. Forse possiamo imparare come potremmo camminare insieme le famiglie, la scuola, la Chiesa alleati per il futuro. In primo luogo abbiamo fiducia in ciò che siamo e che siamo capaci di fare. Non siamo perfetti, come non erano perfetti neppure i dodici scelti da Gesù. Non siamo d’accordo su tutto, come non lo erano neppure i dodici. Il sistema scolastico italiano presenta problematiche gravi irrisolte. Per esempio, quando parliamo di scuola, di scuola pubblica comprendiamo le scuole pubbliche statali e le scuole pubbliche paritarie: si devono riconoscere discriminazioni incomprensibili. Sarebbe giusto riconoscere il valore di tutta la scuola pubblica invece che mortificarne una parte. Abbiamo sofferto e soffriamo. Ma abbiamo fiducia nelle risorse che abbiamo, anche se intorno c’è scetticismo e scarso riconoscimento. Abbiamo dimostrato che ci stanno a cuore i ragazzi che ci sono affidati. Abbiamo inventato modalità inedite, talora faticose e complicate, ma insomma siamo riusciti a stare in contatto quasi con tutti, a fare scuola, a chiedere che studiassero, a verificare. Non è stato un tempo semplice e non siamo soddisfatti dei risultati. Ci è mancato molto il rapporto di presenza. Ma abbiamo fatto molto, abbiamo fatto bene. Il personale scolastico merita di essere riconosciuto, apprezzato: non hanno abbandonato 3 gli studenti, come la Chiesa non ha abbandonato i fedeli. Abbiamo rivelato di essere all’altezza del compito. In secondo luogo ci interessano le persone, una per una, come Gesù chiama per nome i suoi discepoli perché siano apostoli. Conosciamo i ragazzi uno per uno, cerchiamo di aiutarli, di incoraggiarli, di non perderli, anche se non sempre ci riusciamo. In terzo luogo abbiamo un futuro da offrire, abbiamo da convincere che c’è una missione da compiere, quella di essere protagonisti della storia che si deve scrivere. Non si tratta solo di un apprendimento per ripetere delle nozioni, non si tratta solo di un addestramento per eseguire dei compiti, dei lavori, dei mestieri come se le persone si riducessero a forza lavoro, a mano d’opera. Si tratta di far crescere una generazione di uomini e donne liberi, competenti, capaci di pensare, di spirito critico e di capacità costruttive, determinati a lavorare, a mettere a frutto i loro talenti per il bene comune, dotati di senso civico, consapevoli che si è al mondo per rispondere a una vocazione che merita di essere portata a compimento. Ecco io propongo l’alleanza per il futuro: potremmo incontrarci su queste fondamenta che oggi si possono mettere in evidenza: la fiducia in quello che siamo e possiamo offrire; la cura per ciascuno, chiamato per nome, uno a uno; la cura per le condizioni che consentano a ciascuno di portare a compimento la loro vocazione.

(Mons. Mario Delpini, Omelia per la conclusione dell’anno scolastico)

Avvisi

– A partire da lunedì 8 giugno riprendono le celebrazioni delle S. Messe feriali delle ore 8.30. Alle ore 8.10 si reciterà il S. Rosario.
– Sempre da lunedì 8 giugno riapre la Segreteria Parrocchiale. Gli uffici rimarranno aperti da lunedì a sabato dalle ore 9.00 alle ore 11.00.

Allegati

Lettera ai genitori