Lui voce, Lui notizia

Per meditare

Il significato liturgico dell’avvento nel suo aspetto più ovvio e naturale è la preparazione immediata alle festività natalizie, nelle quali la Chiesa fa memoria della prima venuta di Cristo salvatore degli uomini nell’umiltà della nostra condizione umana. Tuttavia le letture bibliche proposte dalla prima domenica d’avvento offrono alla nostra riflessione anche il tema della seconda venuta di Cristo, quando tornerà nella gloria alla fine dei tempi e la storia degli uomini giungerà a pienezza. Questo periodo ci suggerisce allora atteggiamenti interiori del tutto particolari, come l’attesa, la fiducia e la speranza.

La preparazione diretta al natale, è quella di persone la cui vita non è illogica e assurda, ma ha una direzione ben precisa verso cui tendere e verso cui camminare, una direzione che si fa a me vicina, prossima, disponibile. Possiamo individuare, attraverso i testi liturgici e le pagine bibliche che la tradizione della Chiesa connette da secoli con l’inizio dell’avvento, due precisi atteggiamenti, quasi due “parole d’ordine”, per costruire e alimentare nella nostra vita questo stile: l’impegno e la perseveranza. Innanzitutto l’impegno. Ce lo suggerisce san Paolo attraverso alcuni passi della seconda lettera ai Tessalonicesi, che vengono proclamati proprio all’inizio di ogni avvento. Ebbene, quando san Paolo scrive le sue prime lettere, era diffusa fra i cristiani del tempo la credenza o l’impressione che il ritorno del Signore fosse imminente, che il Signore sarebbe tornato a giorni; di conseguenza vi era qualcuno che, appoggiandosi a questa convinzione, riteneva inutile impegnarsi nel lavoro quotidiano, perché, appunto, il Signore sarebbe tornato fra breve e avrebbe concluso la storia, e allora viveva, come ci testimonia san Paolo, «senza far nulla, in continua agitazione» (2Tess 3,11). Di qui il rimprovero duro e concreto dell’apostolo: «Chi non vuol lavorare, neppure mangi!». L’attesa non autorizza nessuno ad abbandonarsi al disimpegno; al contrario, proprio perché il Signore viene e la nostra vita ha senso nel tendere a lui, l’impegno serio, maturo e generoso nel nostro quotidiano diventa la strada che abbiamo da percorrere. Il secondo atteggiamento ci viene suggerito dalle pagine di vangelo che ricorrono all’inizio dell’ avvento: la perseveranza. La tentazione può essere quella di tradire, di cedere, di annacquare la propria fede per non   compromettersi troppo, talvolta per debolezza o paura, talvolta anche per comodità calcolata e superficiale. La è una libertà che consapevole della grazi, rimane nel reale, nel quotidiano, facendo esperienza del «Signore che viene». Impegno e perseveranza risultano così profondamente connessi e ci rivelano il senso dell’avvento non solo come cammino verso il natale, ma più ancora come stile di vita.

Avvisi

– Inizia il tempo d’Avvento

– Durante questo tempo la Caritas invita alla spesa Solidale. Questa settimana chiede pasta e pelati.

– Durante il tempo d’Avvento l’Arcivescovo propone il “Kaire” delle ore 20.32. È possibile seguire questo momento di preghiera quotidiana su ChiesaTV (canale 195), Radio Marconi, Radio Mater, oppure sul portale della Diocesi.

– Mercoledì 18 novembre alle ore 20.45: S. Messa con catechesi per giovani e adulti.