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Pensiero del don

Il giorno di Pentecoste, collocato 50 giorni dopo la Pasqua, è una grande festa nella Gerusalemme dei tempi di Gesù: in essa si celebra la consegna della Legge sul Sinai. È la festa dell’Alleanza,stretta da Dio con Adamo, con Noè, con Abramo e suggellata con la rivelazione fatta a Mosè nel tempo dell’Esodo dall’Egitto. Per questo nella città santa sono presenti «Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il Cielo» (I Lettura). A Pentecoste, nella pienezza dei tempi, Dio rinnova la sua Alleanza con la Chiesa nascente, alla presenza degli apostoli riuniti «nello stesso luogo», «perseveranti nella preghiera con le donne e con Maria, la Madre del Signore» (Atti 1,14), che non a caso, nel sabato che precede la solennità di oggi, la Famiglia Paolina, di cui Famiglia Cristiana è espressione e che fa dell’apostolato il centro della sua missione, venera come “Regina degli Apostoli”, celebrandone la memoria liturgica. Si festeggiava, dunque, nell’antica Pentecoste l’antica Legge, suggello dell’antica Alleanza; si festeggia ora, nella nuova Pentecoste e nella pienezza della Rivelazione, la nuova Legge dell’Amore, che Gesù ha messo a fondamento della Nuova Alleanza nel suo Sangue, e che si esprime nell’effusione dello Spirito Santo, Dio, Amore che vive in eterno con l’Amante (il Padre) e l’Amato (il Figlio). Questo grande giorno, che chiude il tempo di Pasqua, inaugura l’epoca della Chiesa, il tempo dello Spirito, quello della testimonianza, dell’annuncio, della salvezza, in cui noi viviamo e siamo chiamati a operare: chiave di lettura della solennità che celebriamo è proprio l’Amore che viene dell’alto, effuso nello Spirito che vivifica e rinnova la faccia della Terra (Salmo 103, responsorio). È lo Spirito, Amore, che tiene uniti gli apostoli, fortifica la Chiesa e consente che tutti siano una cosa sola, a immagine di Dio Trinità, come era nel progetto originario del Padre (Genesi 1,26) e come vuole Gesù (Giovanni 17,21). Solo lo Spirito può far sì che l’umanità, pur differenziata per idiomi, abitudini, culture, possa parlare e comprendere lo stesso linguaggio, quello dell’unica fede che scaturisce dal comandamento dell’Amore, come è sperimentato dalle etnie presenti a Gerusalemme nella prima Pentecoste. Dio opera in noi Tutte le letture tornano sull’Amore che unifica, avvicina a Dio e dà vita: Paolo scrive ai Romani (II Lettura) e chiarisce che, se Cristo è veramente in noi, agiremo non secondo la carne ma secondo lo Spirito, che è vita: saremo figli ed eredi della salvezza; il Vangelo insiste sull’insegnamento di Gesù già proposto nella VI Domenica di Pasqua, che ha il suo centro nell’Amore che viene dall’alto: «Se uno mi ama, osserverà la mia Parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». Se fossimo tentati di pensare che non è possibile a noi realizzare l’amore, qui e ora, su questa terra martoriata dal male, che siamo destinati a soffrire le conseguenze del peccato e della morte, Gesù ci conferma oggi nella certezza che dà la fede: il Padre e il Figlio sono in noi e operano attraverso noi nello Spirito, che il Padre ci ha inviato nel nome di Cristo, che ci insegna ogni cosa e ci ricorda che la Parola di Gesù non passa e che Egli, per sempre, ha vinto il mondo.

Famiglia Cristiana, il Giorno di Pentecoste.

Avvisi della settimana

  • Giovedì 9 alle ore 8.00 inizia per tutti i nostri ragazzi l’oratorio estivo.
  • Oggi, domenica 5 giugno ricordiamo i 100 anni della cooperativa San Paolo di Borsano.
  • La S. Messa delle ore 10.30 sarà animata dalla contrada S. Antonio. Durante la messa sarà consegnato il mandato agli educatori dell’oratorio estivo.
  • Domenica 26 giugno la sezione AVIS di Borsano festeggerà il 50° anniversario di fondazione con il seguente programma:

Ore 10.15 ritrovo Labari presso al chiesa Parrocchiale

Ore 10.30 S. Messa in ricordo del 50° anniversario

Ore 11.30 inaugurazione della mostra sul “Dono del Sangue” presso oratorio di Borsano, sede del gruppo “Gioacchino e Anna” in via S. Pietro 15. A seguire rinfresco.