Lui Voce, Lui Notizia…

Pensiero del don

Al pane eucaristico e a quello quotidiano che saziano, mentre «la sazietà dei capricci fa perdere il gusto dell’essenziale», si ispira la riflessione dell’Arcivescovo: «I discepoli, noi tutti, camminano ogni giorno in città e testimoniano il gusto per la vita, la gioia di essere vivi. Attraversiamo anche la città difficile e non siamo ingenui. Vediamo le complicazioni e il degrado. Avvertiamo il pericolo, il malumore, la rabbia e la cattiveria, ma non troviamo mai una ragione per provare disgusto della vita, della città e dei suoi abitanti». L’invito è a gustare la vita e i suoi tanti momenti e stagioni: «Essere giovani e gustare la giovinezza. Essere adulti e gustare la responsabilità. Essere genitori e gustare di donare vita e futuro. Essere anziani e vecchi e gustare di essere nonni. Essere uomini e donne e gustare di essere persone che si piacciono, che esprimono il gusto di vivere, di essere famiglia e accogliere e custodire la vita. Essere amici e gustare l’amicizia feconda di bene. Dare un aiuto a chi ha bisogno e gustare la gioia e il pane condiviso. Rispettare le regole del convivere e gustare la vita ordinata e il buon vicinato». Anche quando, non si nasconde l’Arcivescovo, vivere non è semplice: «Nella città difficile, nella vita complicata, nei tempi del grigiore e della paura, i discepoli fanno memoria di Gesù, come lui spezzano il pane e sperimentano che il pane è buono, il pane è abbondante. Eppure il pane non basta. Siamo forse destinati a non essere mai felici? Forse un dio invidioso ha destinato uomini e donne a essere sempre insoddisfatti, sempre dipendenti, sempre segnati dal bisogno? Perché il pane non basta? Perché il gusto della vita può degenerare in disgusto e desiderio di morte e rassegnazione a morire?», si chiede monsignor Delpini. Eppure Gesù, che si cura della folla affamata nel deserto, rivela l’intenzione di Dio che ha «la bellezza e la delicatezza del dono per cui tutto diventa segno, un aprirsi delle cose verso il mistero. Nella cura per ogni dono ricevuto, i suoi figli siano fieri e lieti di essere vivi, di essere capaci di coltivare la terra e di trarne il pane e il vino, a immagine del Creatore, capaci, cioè, di creare». E anche quando «Dio vide che le cose buone invece che dono erano diventate proprietà privata conquistata con la violenza, e i doni diventavano oggetto di contesa, di rapina, di violenza, ha continuato a donarsi». Per questo – conclude l’Arcivescovo – il XXVII Congresso eucaristico nazionale di Matera vuole essere «anche un rimprovero e un invito a conversione per tutto quanto abbiamo sbagliato e per come il dono di Dio è stato frainteso e ignorato. Ma soprattutto vuole essere un invito a fare festa e ringraziare. Il pane è buono, e Gesù nel pane consacrato non offre solo il gusto che piace e sazia il corpo, ma il dono che porta a compimento. Questa vocazione alla felicità che inquieta le persone e la città, il dono di sé che rende possibile partecipare alla sua vita, la vita del Figlio che spezza il pane e rende grazie e nel pane e nel vino si offre per la comunione con la vita di Dio, la vita eterna». Ormai è buio quando si compie il quinto momento del rito, con la preghiera universale in cui torna un pensiero alla guerra, l’Adorazione dell’Eucaristia, il tradizionale canto del Tantum ergo e la benedizione solenne.

(Omelia mons. Mario Delpini in occasione del Corpus Domini)

Avvisi della settimana

  • Lunedì ha inizio la 3° settimana di oratorio estivo per i nostri ragazzi.
  • Sabato 25, inizia la festa Patronale in oratorio con la risottata.
  • Domenica 26 alle ore 10.30 celebriamo il 50° dell’AVIS, al termine della celebrazione ci sarà un gustoso aperitivo, con l’inaugurazione della mostra del donatore.
  • Secondo le norme covid vigenti, da questa settimana l’uso della mascherina in chiesa è facoltativo e non più obbligatorio, resta obbligatoria l’igienizzazione delle mani all’ingresso.
  • Oggi, domenica 19 giugno, alle ore 21.00 dalla chiesa di madonna in campagna a Sacconago, ci sarà la processione comunitaria.

Lui Voce, Lui notizia…

Pensiero del don

Il giorno di Pentecoste, collocato 50 giorni dopo la Pasqua, è una grande festa nella Gerusalemme dei tempi di Gesù: in essa si celebra la consegna della Legge sul Sinai. È la festa dell’Alleanza,stretta da Dio con Adamo, con Noè, con Abramo e suggellata con la rivelazione fatta a Mosè nel tempo dell’Esodo dall’Egitto. Per questo nella città santa sono presenti «Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il Cielo» (I Lettura). A Pentecoste, nella pienezza dei tempi, Dio rinnova la sua Alleanza con la Chiesa nascente, alla presenza degli apostoli riuniti «nello stesso luogo», «perseveranti nella preghiera con le donne e con Maria, la Madre del Signore» (Atti 1,14), che non a caso, nel sabato che precede la solennità di oggi, la Famiglia Paolina, di cui Famiglia Cristiana è espressione e che fa dell’apostolato il centro della sua missione, venera come “Regina degli Apostoli”, celebrandone la memoria liturgica. Si festeggiava, dunque, nell’antica Pentecoste l’antica Legge, suggello dell’antica Alleanza; si festeggia ora, nella nuova Pentecoste e nella pienezza della Rivelazione, la nuova Legge dell’Amore, che Gesù ha messo a fondamento della Nuova Alleanza nel suo Sangue, e che si esprime nell’effusione dello Spirito Santo, Dio, Amore che vive in eterno con l’Amante (il Padre) e l’Amato (il Figlio). Questo grande giorno, che chiude il tempo di Pasqua, inaugura l’epoca della Chiesa, il tempo dello Spirito, quello della testimonianza, dell’annuncio, della salvezza, in cui noi viviamo e siamo chiamati a operare: chiave di lettura della solennità che celebriamo è proprio l’Amore che viene dell’alto, effuso nello Spirito che vivifica e rinnova la faccia della Terra (Salmo 103, responsorio). È lo Spirito, Amore, che tiene uniti gli apostoli, fortifica la Chiesa e consente che tutti siano una cosa sola, a immagine di Dio Trinità, come era nel progetto originario del Padre (Genesi 1,26) e come vuole Gesù (Giovanni 17,21). Solo lo Spirito può far sì che l’umanità, pur differenziata per idiomi, abitudini, culture, possa parlare e comprendere lo stesso linguaggio, quello dell’unica fede che scaturisce dal comandamento dell’Amore, come è sperimentato dalle etnie presenti a Gerusalemme nella prima Pentecoste. Dio opera in noi Tutte le letture tornano sull’Amore che unifica, avvicina a Dio e dà vita: Paolo scrive ai Romani (II Lettura) e chiarisce che, se Cristo è veramente in noi, agiremo non secondo la carne ma secondo lo Spirito, che è vita: saremo figli ed eredi della salvezza; il Vangelo insiste sull’insegnamento di Gesù già proposto nella VI Domenica di Pasqua, che ha il suo centro nell’Amore che viene dall’alto: «Se uno mi ama, osserverà la mia Parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». Se fossimo tentati di pensare che non è possibile a noi realizzare l’amore, qui e ora, su questa terra martoriata dal male, che siamo destinati a soffrire le conseguenze del peccato e della morte, Gesù ci conferma oggi nella certezza che dà la fede: il Padre e il Figlio sono in noi e operano attraverso noi nello Spirito, che il Padre ci ha inviato nel nome di Cristo, che ci insegna ogni cosa e ci ricorda che la Parola di Gesù non passa e che Egli, per sempre, ha vinto il mondo.

Famiglia Cristiana, il Giorno di Pentecoste.

Avvisi della settimana

  • Giovedì 9 alle ore 8.00 inizia per tutti i nostri ragazzi l’oratorio estivo.
  • Oggi, domenica 5 giugno ricordiamo i 100 anni della cooperativa San Paolo di Borsano.
  • La S. Messa delle ore 10.30 sarà animata dalla contrada S. Antonio. Durante la messa sarà consegnato il mandato agli educatori dell’oratorio estivo.
  • Domenica 26 giugno la sezione AVIS di Borsano festeggerà il 50° anniversario di fondazione con il seguente programma:

Ore 10.15 ritrovo Labari presso al chiesa Parrocchiale

Ore 10.30 S. Messa in ricordo del 50° anniversario

Ore 11.30 inaugurazione della mostra sul “Dono del Sangue” presso oratorio di Borsano, sede del gruppo “Gioacchino e Anna” in via S. Pietro 15. A seguire rinfresco.

Avvisi settimana dal 23 maggio al 29 maggio

  • lunedì 23 maggio: Alle ore 21.00 si terrà il Santo Rosario in chiesa parrocchiale
  • Mercoledì 25 maggio: Alle ore 21.00 si terrà la Santa Messa con la catechesi per giovani e adulti
  • Giovedì 26 maggio: Dalle ore 16.00 alle ore 18.00 sarà presente il confessore straordinario Alle ore 21.00 presso la sala riunioni dell’oratorio si riunisce il consiglio pastorale.
  • Venerdì 27 maggio: Alle ore 16.45 si terranno le confessioni dei cresimandi Alle ore 21.00 ci sarà la recita del Santo Rosario presso la contrada S. Giuseppe, via Mortara 13 Alle ore 21.00 presso la sala riunioni dell’oratorio si terrà il secondo incontro di formazioni per gli animatori dell’oratorio estivo.
  • Domenica 29 maggio: Alle ore 10.30 celebreremo le S. Cresime dei nostri ragazzi di quinta elementare.
  • inoltre: Destina il 5×1000 alla nostra Scuola materna, è sufficiente firmare sul modello 730/unico/cud nel riquadro dedicato alle organizzazioni  non lucrative di utilità sociale (opnlus) e riportare sotto la propria firma il codice fiscale: 81000310128. In alternativa comunica la tua scelta al professionista oppur al C.A.F a cui ti rivolgi per la compilazione dei modelli di dichiarazione.
  • Ricordiamo che dal prossimo week-end apriranno le iscrizioni per l’oratorio estivo 2022, in segreteria dell’oratorio dalle 16.30 alle 18.30