Meditazione 4 marzo 2020

GENESI 4, 1-16; PROVERBI 3, 19-26; VANGELO Mt 5, 17-19

La sapienza non è tanto uno strumento di cui Dio si serve, ma una qualificazione dell’agire divino: dio si serve della sapienza in vista del funzionamento armonioso della vita dell’uomo. Il Vangelo di Matteo, ci dice che tra i giudei convertiti c’erano due tendenze.

Alcuni pensavano che non era necessario osservare le leggi dell’Antico Testamento, perché siamo salvati per la fede in Gesù e non per l’osservanza della Legge (Rom 3,21-26). Altri pensavano che loro dovevano continuare ad osservare le leggi dell’Antico Testamento (At 15,1-2). In ciascuna delle due tendenze c’erano gruppi più radicali. Dinanzi a questo conflitto, Matteo cerca un equilibrio, al di là dei due estremi. La comunità deve essere lo spazio, dove questo equilibrio possa essere raggiunto e vissuto. La risposta data da Gesù continuava ad essere molto attuale: “Non sono venuto ad abolire la legge, ma a darle pieno compimento!” Le comunità non possono essere contro la Legge, né possono rinchiudersi nell’osservanza delle legge. Come ha fatto Gesù, devono dare un passo, e mostrare in modo pratico che l’obiettivo che la legge vuole raggiungere nella vita è la pratica perfetta dell’amore.